Autorizzazione Paesaggistica: cos'è e quando serve

❓Cosa si intende per autorizzazione paesaggistica
L'autorizzazione paesaggistica è uno dei titoli abitativi edilizi volto ad autorizzare lo svolgimento di lavori edili in zone soggette a vincolo paesaggistico e stabilire le regole a cui attenersi durante l'esecuzione dei lavori. Essa è normata dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs. 42/2004) ed integrata dal D.P.R. 31/2017.
Dunque, quando si vuol intervenire su un bene culturale, è necessario che un professionista abilitato effettui un sopralluogo e verifichi la presenza di vincoli sull'immobile che possono essere: storici, architettonici, idrogeologici o paesaggistici.
L'autorizzazione paesaggistica è, in poche parole, il permesso rilasciato dall'amministrazione competente ad effettuare interventi su immobili o aree soggette a tutela.
🔎 Quando è necessaria l'autorizzazione paesaggistica e quali sono gli interventi soggetti a vincolo paesaggistico
L'autorizzazione paesaggistica è obbligatoria per tutti quegli interventi che si svolgono in zone sottoposte a vincolo paesaggistico, sia che si tratti di nuovi interventi che di modifiche a edifici esistenti. Gli interventi che ricadono sotto tale obbligo possono essere di vario tipo, come costruzioni, demolizioni, restauri o varianti significative rispetto a progetti già approvati.
🏗️ Sono soggetti a vincolo paesaggistico, tra gli altri, i seguenti interventi:
- costruzione di nuovi edifici;
- ampliamento o modifica di edifici esistenti;
- opere di ristrutturazione che comportano modifiche all'aspetto esterno;
- realizzazione di infrastrutture come strade, ponti o linee elettriche;
- installazione di pannelli fotovoltaici o impianti eolici;
- movimenti di terra e trasformazioni del suolo.
🌿 Inoltre, alcune aree sono di particolare interesse paesaggistico:
- parchi naturali;
- zone collinari e montane di particolare pregio;
- aree costiere;
- centri storici di rilevanza nazionale o locale;
- luoghi caratterizzati da una forte valenza storico-artistica.
📄 Cosa dice la normativa
L'articolo 146 del Codice dei beni culturali e del paesaggio disciplina in modo completo il procedimento per ottenere l'autorizzazione paesaggistica, imponendo ai proprietari, possessori o detentori di immobili e aree tutelate l'obbligo di non arrecare pregiudizio ai valori paesaggistici e di presentare preventivamente un progetto corredato della necessaria documentazione. L'autorizzazione, che costituisce atto autonomo rispetto ai titoli edilizi e non può essere rilasciata in sanatoria salvo eccezioni, ha validità quinquennale e richiede una valutazione di compatibilità tra l'intervento proposto e la tutela del paesaggio. La competenza al rilascio spetta alla Regione, che decide acquisendo il parere del Soprintendente, vincolante o meno a seconda dell'avvenuto adeguamento degli strumenti urbanistici al piano paesaggistico. Il procedimento prevede tempi definiti: entro quaranta giorni l'amministrazione istruisce la pratica e trasmette gli atti al Soprintendente, che ha quarantacinque giorni per esprimersi; in caso di inerzia, dopo sessanta giorni l'amministrazione può comunque procedere. L'interessato può inoltre attivare il potere sostitutivo regionale se l'amministrazione non conclude nei termini. Sono previste anche procedure semplificate per interventi di lieve entità e l'obbligo di pubblicità delle autorizzazioni rilasciate. Le disposizioni si applicano anche alle attività estrattive che incidono su beni paesaggistici. Un aggiornamento del 2014 esclude dall'obbligo autorizzatorio alcune installazioni di impianti di comunicazione elettronica di ridotte dimensioni.
🗂️ Tipologie di autorizzazione paesaggistica
Esistono diverse forme di autorizzazione paesaggistica, ognuna delle quali è applicabile in specifiche situazioni. Vediamo quali sono e in cosa consistono.
📄 Autorizzazione paesaggistica semplificata: regolamentata dal DPR 31/2017, è prevista per quegli interventi considerati di lieve entità che non alterano in modo significativo i valori paesaggistici tutelati. Questo tipo di autorizzazione permette una procedura più snella e rapida rispetto a quella ordinaria. Alcuni esempi di interventi che rientrano in questa tipologia sono:
- piccole modifiche interne;
- installazione di impianti tecnologici non visibili dallo spazio pubblico;
- interventi di miglioramento energetico senza modifiche esterne significative.
📑 Autorizzazione paesaggistica ordinaria è richiesta per gli interventi di maggiore rilevanza, che possono comportare modifiche significative al paesaggio. La procedura è più complessa e richiede una valutazione approfondita da parte degli enti preposti. In questo caso, l'iter prevede una maggiore quantità di documentazione e una tempistica più lunga rispetto alla procedura semplificata. Gli esempi che rientrano in questa tipologia sono:
- ampliamenti volumetrici;
- modifiche rilevanti a prospetti o coperture;
- nuove costruzioni in aree vincolate.
🚧 Autorizzazione paesaggistica in sanatoria: si applica agli interventi già eseguiti senza la necessaria autorizzazione. È possibile regolarizzare la situazione a posteriori, ma ciò comporta la presentazione di una domanda di sanatoria, che deve essere esaminata dalle autorità competenti. Questo processo può comportare sanzioni economiche e l'obbligo di adeguamento dell'opera.
📝 Presentazione della domanda e documentazione necessaria
La richiesta di autorizzazione paesaggistica deve essere presentata al Comune di riferimento o all'ente preposto alla tutela paesaggistica. La domanda deve essere corredata da tutta la documentazione tecnica necessaria, che illustri nel dettaglio l'intervento previsto. Tra i documenti da allegare alla domanda troviamo:
- elaborati progettuali;
- fotografie del sito interessato;
- relazioni tecniche e paesaggistiche;
- eventuali pareri di altri enti coinvolti.
🚫 Cosa succede in caso di mancata autorizzazione paesaggistica
I lavori che non possiedono la necessaria autorizzazione paesaggistica possono essere soggetti ad atti inibitori e sanzionatori, inclusa la demolizione, in quanto violano il divieto di avvio dei lavori all'art. 146, comma 2, del Codice dei beni culturali.
L'autorizzazione paesaggistica mancante non può essere rilasciata successivamente all'inizio dei lavori. L'unica autorizzazione paesaggistica ex post possibile è indicata all'art. 167, co. 4 e 5, del D.lgs. 42/2004, e tra questi non sono compresi i lavori che prevedono la creazione di superfici utili, di volumi o l'aumento della volumetria originaria.
🛠️ Interventi esenti da autorizzazione paesaggistica
Alcuni interventi sono esenti dall'obbligo di autorizzazione paesaggistica, purché non modifichino l'aspetto esterno degli edifici o il paesaggio circostante. Tra questi si annoverano:
- manutenzione ordinaria;
- interventi su elementi interni non visibili dall'esterno;
- piccoli interventi temporanei.
📍 L'autorizzazione paesaggistica rappresenta uno strumento fondamentale per la tutela e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico italiano. Essa garantisce che ogni intervento sia coerente con i valori ambientali, storici e culturali dei luoghi tutelati.
✅Per evitare sanzioni o problemi urbanistici e preservare l'integrità del paesaggio, è fortemente consigliato rivolgersi a un professionista abilitato, che verifichi i vincoli e accompagni il committente nel corretto iter procedurale.
📩 Hai dubbi sull'autorizzazione paesaggistica per il tuo intervento? Contattaci per una consulenza professionale: ti guideremo nella verifica dei vincoli e nell'intero iter autorizzativo.